Storiche: 100 anni di storia per l’autodromo di Linas-Montlhéry

By | 5 Giugno 2024

100 YEARS OF HISTORY 
OF THE UTAC LINAS-MONTLHÉRY AUTODROME IN FRANCE Fin dalla sua creazione nel 1924, l’Autodromo UTAC di Linas-Montlhéry è stato sede di innumerevoli gare, campionati avvincenti e incontri indimenticabili tra piloti e tifosi. Dalle auto da corsa classiche alle auto e moto moderne, l’Autodromo ha visto la tecnologia e l’arte della guida in pista evolversi nel corso degli anni. L’UTAC, proprietaria del circuito, ha deciso di creare quest’anno un raduno per rendergli omaggio: la Festa del Centenario. In pista i visitatori avranno il piacere di ammirare sei griglie di vetture costruite dal 1924 al 2020. Saranno esposte anche due griglie di moto, che rifletteranno i momenti salienti della storia dell’Autodromo. Anche gli iconici club automobilistici sono invitati a prendere parte a questa fantastica celebrazione. Questa sarà anche una festa per tutte le famiglie, che potranno divertirsi con diverse attività al centro dell’anello della pista.  

Auto e moto d’anteguerra sotto i riflettori
L’Autodromo UTAC Linas-Montlhéry, famoso per i suoi eventi leggendari dal 1924 al 1939 come il Grand Prix de l’Automobile Club de France, la 12 Ore di Parigi, la Coupes de Paris e ed il Bol d’Or, oltre ai suoi numerosi record mondiali (86% record mondiali), avrà 3 griglie dedicate ai veicoli prebellici. Queste auto e moto storiche del secolo scorso permetteranno ai visitatori di rivivere questo periodo eccezionale della storia dell’Autodromo.  

La Talbot-Lago T150C per la griglia prebellica
Per questa griglia saranno esposti alcuni modelli eccezionali, tra cui la Talbot-Lago T150C del 1937. In seguito alla grande depressione e alla crisi del 1929, Talbot fallì. L’ingegnere Anthony Lago acquistò il marchio nel 1934 e iniziò a trasformarlo in un brand da vettura sportiva eccezionale, in collaborazione con l’ingegnere capo motori Walter Becchia. Insieme a loro ha progettato la Talbot Baby e la Talbot-Lago T120, seguite dalla Talbot-Lago T150, considerata una dei gioielli dell’automobilismo francese degli anni ’30 e concorrente delle prestigiose Bugatti Type 46 e 57 “Atalante. 

Una Gillet Herstal 350 Supersport per la griglia motociclistica prebellica
Gillet Herstal, fondata nel 1919 e scomparsa dal 1959, è un’azienda motociclistica e automobilistica belga. Conosciuto per il suo record di velocità nella categoria Cyclecar 500, con una velocità di 117.647 km/h, il marchio si è affermato nel settore automobilistico con il modello 350 Supersport del 1932.   

Dal 1947 ad oggi 
Dopo la guerra, l’autodromo riaprì i battenti nel 1947, segnando l’inizio di una lunga serie di gare che continuarono fino al 1995: Coppe AGACI (Grand prix de Paris, Coupe d’Automne, Coupes de Paris), Coppe USA (Union Sportive Automobile), Coupe Ile de France, Coupes du Salon, Trophée de France e 1000 km di Parigi. Tutte queste gare hanno lasciato il segno nella storia del autodromo e nel mondo delle corse automobilistiche.  

Le Porsche 917 K e 910 esposte alla 1.000 Km di Parigi
Celebre corsa sul circuito di Linas-Montlhéry dal 1956 al 1995, la 1.000 Km di Parigi ha visto gareggiare alcuni tra i più grandi piloti e le auto più belle di sempre. Quindi, per la Festa del Centenario, saranno presenti alcune delle vetture da competizione, come la Porsche 917 K del 1969, una delle regine della categoria. Auto mitica per Porsche, vinse la 1.000 Km di Parigi nel 1971 con il suo telaio 013, con Derick Bell e Gijs Van Lennep come piloti. Un’altra grande concorrente sarà la Porsche 910 del 1976, che si classificò 3° assoluta e 1° di classe alla 1.000 Km di Parigi del 1967, modello spesso presente a molte manifestazioni storiche come il Tour Auto e Le Classico dell’uomo.   

La rinascita dell’automobile nella griglia degli anni Cinquanta e Sessanta
utac montlhery 2024Durante la Seconda Guerra Mondiale l’industria automobilistica subì una battuta d’arresto, e una volta finito il conflitto fu molto difficile per i costruttori di auto e moto riprendere l’attività.  Tuttavia, negli anni ’50, i produttori realizzarono nuovi modelli, che portarono alla crescita e alla popolarità dell’auto. Come gli anni ’50, anche gli anni ’60 furono anni di grande crescita per il settore dell’automobile.             

Questa speciale griglia degli anni Cinquanta e Sessanta rende omaggio a modelli e produttori iconici, tra cui la 1956 DB HBR5. 

Un’auto con un concetto particolare; Deutsch-Bonnet voleva che l’auto fosse il più leggera possibile e la dotò così di un motore estremamente piccolo in modo che potesse coprire lunghe distanze consumando poco carburante e vincere così facilmente nella Classe «indice di prestazione».

La sigla HBR ha un significato particolare perché si riferisce ai codici della Fédération Internationale du Sport Automobile che disciplina le corse automobilistiche.  La « H » corrisponde quindi alla categoria delle auto sportive con una cilindrata compresa tra 500 e 750 cm3. La « B » corrisponde alle vetture a due posti, la « R » alle vetture che possono essere guidate su strada e il « 5 » ai 5CV di potenza erogati dal motore Panhard. Accanto c’è l’Alfa Romeo Giulia Zagato Coda Tronca del 1963.  Emblema del marchio in termini sia di prestazioni che di design. Questa coupé sportiva deve la sua carrozzeria al famoso designer Zagato e alla sua parte posteriore coupé. L’auto è molto leggera e può raggiungere una velocità di 216 km/h. 

Una Ducati 250 Competition per la griglia motociclistica 1945-1980
Ducati, fondata nel 1926, è una famosa casa motociclistica italiana, rinomata per il suo motore con cilindri «V», ma iniziò a produrre motociclette solo a partire dagli anni ’50. Il suo modello, la Ducati 250 Competition del 1969, è uno degli esempi di grandi prestazioni del marchio, e ha brillato in numerosi campionati. 

Una griglia di ex ragazzi, gli Youngtimers
utac 2024 peter autoDedicata ai futuri collezionisti dell’automobilismo anni ’80 e ’90, in griglia i modelli più sportivi dell’epoca, che stanno riscuotendo sempre più successo tra gli appassionati che apprezzano esemplari senza tempo confascino e potenzialità per diventare icone del passato. Saranno esposti alcuni modelli iconici, tra cui la Ford Capri 2.8 del 1982. Faceva parte della grande epoca del Campionato Europeo Turismo (ETCC), che si corse dal 1966 al 1984. Questo lungo periodo dedicato al Turismo fu l’occasione per numerosi costruttori di mettere in campo le loro migliori Gran turismo sportive. Accanto ad essa c’era la Porsche 928 S4 del 1988, il primo modello del marchio ad essere dotato di un V8 (installato nella parte anteriore), prodotta dal 1978 al 1995 e vincitrice del premio Auto europea dell’anno trofeo nel 1978.

 Ottava ed ultima griglia del festival: Supercars
La griglia sarà composta esclusivamente da supercar progettate dalle principali case automobilistiche mondiali contraddistinte da estetica, prestazioni e tecnologia di bordo derivate dalle corse. Saranno esposti numerosi modelli, tra cui l’Alpine A110R Le Mans (2024), che rappresenta larinascita del marchio attraverso una versione estrema che segue le orme della sua antenata, la GTA Le Mans, prodotta in edizione limitata di 100 esemplari.  In mostra anche la Mercedes AMG GTR 2018, un’evoluzione più vicina alla pista della familiare vettura GT. Gli ingegneri hanno attinto alla loro esperienza nelle corse per sviluppare questa versione esclusiva. 

A proposito dell’UTAC  
UTAC è un gruppo internazionale leader di mercato nella mobilità digitale e sostenibile, test personalizzabili, sistemi di prova personalizzabili, ingegneria dei veicoli, omologazione, consulenza normativa e competenza, certificazione, formazione, eventi aziendali e festival di auto classiche e sportive. Il Gruppo fornisce servizi e sistemi a clienti nei diversi settori: mobilità, trasporti, industria dei pneumatici, petrolchimica, agricola e della difesa. L’UTAC gestisce centri e laboratori di test in Francia (inclusa la struttura ufficiale Euro NCAP), Regno Unito, Stati Uniti, Finlandia, Marocco e Germania ; uffici vendite in Cina, Corea e Giappone. L’UTAC impiega circa 1280 persone nelle sue varie sedi.  www.utac.com

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